biodegradabile compostabile riciclabile

Conosci veramente la differenza tra compostabile, biodegradabile e riciclabile?

È diventato sempre più importante porre l’attenzione verso l’adozione di pratiche ecosostenibili che rispettino il pianeta. Per mettere in pratica comportamenti che riducano il numero di rifiuti è però importante sapere alcuni termini che possono aiutarci a fare la scelta migliore nel quotidiano.

Approfondiamo quindi la conoscenza di tre termini spesso utilizzati quando si parla di sostenibilità: biodegradabile, compostabile e riciclabile.

Biodegradabile si usa per indicare tutti quei prodotti realizzati con sostanze che sono in grado di decomporsi naturalmente e in modo non dannoso grazie all’interazione tra microorganismi, batteri e agenti atmosferici. Una volta concluso il processo di degradazione, generalmente dura massimo un anno, si ottengono sostanze naturali come, ad esempio, sali minerali o anidrite carbonica.

Quando parliamo di prodotti compostabili invece ci riferiamo a materiali che dopo essersi decomposti vengono trasformati in compost, una sostanza solitamente utilizzata il più delle volte per concimare i terreni. Inoltre, è importante ricordare che un imballaggio per essere definito compostabile deve essere anche biodegradabile, ma non è vero il contrario.

Infine, con il termine riciclabile si descrivono tutti quei materiali scartati che vengono inclusi in un nuovo ciclo di produzione e dopo essere stati lavorati gli viene conferita una seconda vita. Generalmente le materie plastiche sono quelle che permettono con più facilità il riciclo. Attualmente molte aziende come Around, sviluppano prodotti 100% riciclabili e che rispettino la filiera produttiva. Questo significa che ogni bicchiere, piatto o ciotola realizzato e acquistato con le caratteristiche precedentemente descritte si può smaltire nella raccolta della plastica per tornare ad essere una risorsa e non un rifiuto inquinante.

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